30 Nov Strutture ricettive intelligenti: progettare con intelligenza l’ospitalità
Creare un involucro ospitale non è più come anni fa.
Non è sufficiente l’esperienza maturata in anni di lavoro dell’imprenditore alberghiero accompagnata da un tecnico progettista che concretizza l’idea dare vita ad un hotel.
Oggi più che mai dobbiamo “progettare con intelligenza” mettendo in sinergia i vari piani, dalla scelta dei materiali utilizzabili alle dinamiche distributive e logistiche, agli insiemi impiantistici idro-termo sanitari, ai contenuti strutturali, ai sistemi di incremento dell’efficienza energetica e di controllo di gestione, sia alle questioni comunicative atte a valorizzare la struttura.
Sicuramente minimizzando al minimo i consumi, utilizzando energia da fonti rinnovabili e utilizzando materiali a basso impatto ambientale, di provenienza possibilmente locale, una gestione attenta e intelligente delle risorse (acqua e rifiuti), qualità degli ambienti interni e valorizzazione dell’offerta gastronomica locale, si creano i pilastri portanti del vero cambiamento verso un futuro sostenibile.
Ancora oggi, nel mondo del costruire, quasi sempre l’architettura degli esterni e quella degli interni vengono progettate e sviluppate su binari distinti e a volte addirittura divergenti. Spesso si definiscono perimetri senza porsi il problema di come sarà impostato e svolto il tema della progettazione degli spazi interni, per non parlare di quello della progettazione intelligente dell’edificio.
Oggi più che mai dovremmo cercare di fondere visioni e prospettive, di unire più che dividere, di far convergere specificità e competenze per ottenere vincenti risultati progettuali e realizzativi. Il progettista deve dunque saper svolgere con abilità un ruolo di coordinamento fra le figure implicate nell’intervento.
Un tema che ritengo particolamente importante è “l’uso della tecnologia” che ci permette di creare nuovi scenari spaziali capaci di inviluppare l’ospite in una dimensione di benessere, armonia ed efficienza a 360 gradi. Per tecnologia intendo la domotica che permette l’ottimazione dei costi di consumo, la creazione di scenari illuminotecnici, per valorizzare la qualità di un luogo e le prestazioni di un ambiente in cui si vuole attribuire una particolare destinazione d’uso.
Il cliente dell’albergo, che sia viaggiatore, uomo o donna d’affari o turista, ha sempre come proprio obbiettivo la ricerca del benessere in hotel.
Bisogna offrire al cliente comfort e senso di benessere diffuso, facendo sempre sentire vicino alla famiglia, agli amici e all’azienda partendo dalla individuazione del profilo del cliente, dalla lingua, temperatura ambiente, luce, musica, video, internet, servizi di telefonia, acqua calda, profumi .
Come interior designer affronto un tema che mi sta particolarmente a cuore:
Le fibre ignifughe
Nel mondo della collettività, a livello internazionale, è in vigore di utilizzare fibre ignifughe su rivestimenti e tappezzerie, pur avendo la coscienza che non sono smaltibili. Tutto questo materiale presente nelle strutture ricettive dove andrà a finire? Quando arriverà il momento di sostituirli con altri con caratteristiche che rispettino l’ambiente e l’uomo?
Con la coscienza che l’uomo si è spinto un po’ oltre dobbiamo impegnarci a progettare e realizzare spazi ospitali con nuovi criteri e rinnovato spirito.
Semplicità naturalità, etica, intelligenza.
Abbiamo la necessità di ritornare al passato per riprogettare il futuro. Far si che l’abusata parola eco compatibilità diventi la reale guida per la scelta dei materiali e dei sistemi per la definizione di una nuova architettura.
Pertanto dobbiamo indirizzarci verso un’ ospitalità:
progettata con intelligenza
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